Una notte, nel villaggio di Belvedere, accade(succede) un fatto strano. Tra le casette in fondo al paese apparve(spunta) un uomo tutto vestito di bianco, con un berretto bianco, a punta, i guanti bianchi, le pantofole bianche
e con la faccia dipinta di bianco.
Veniva avanti svelto svelto (agile, veloce), ma non camminava: avanzava a salti, capriole (salti, volteggi), piroette.
Quando arrivò vicino alla quercia che c’era in mezzo alla piazza, fece tre capriole e, con un balzo(salto) altissimo, sali a cavalcioni (posizione di chi sta a cavallo, con una gamba da un lato e l’altra dal lato opposto) di un ramo d’albero.
Poi infilò (far passare, entrare) una mano in una delle grandi tasche della tunica, ne tolse una lunga tromba (strumento musicale a fiato) d’oro
e si mise a suonare.
La musica era così allegra(felice, gioiosa) che sembrava fatta di tante risate. Mentre suonava, dalla tromba cominciarono a uscire delle bolle di sapone che volavano dappertutto.
Una dopo l’altra, le bolle scoppiarono e ne uscirono tantissime farfalline bianche, che andarono a posarsi sulla quercia. In breve, l’albero sembrò tutto fiorito di bianco.
P. Carpi, Il paese dei maghi, Vallardi